Per la prima volta Cineclash non si occupa
(direttamente) di cinema, ma di letteratura. E lo fa per due motivi ben
precisi: perché Silvia Casini, autrice insieme alla blogger La Ragazza con gli
Occhi Verdi (Lara) della raccolta di racconti Magia e altri amori, è un’appassionata lettrice di Cineclash, e
soprattutto perché il suo percorso professionale ha intrecciato a più riprese
il cinema, e l’ha portata a incastonare tra le pagine del libro alcune schegge di un immaginario cinematografico che le appartiene.
Avendo avuto l’occasione di conoscere le autrici, ho
pensato di rivolgere loro qualche domanda.
Innanzitutto vi chiederei di raccontarci chi è Silvia Casini, e chi è – soprattutto – la misteriosa Ragazza con gli Occhi
Verdi.
Silvia:
Inizio con alcuni dettagli tecnici, giusto per farmi inquadrare… Dopo aver lavorato
in alcune aziende di formazione multimediale, ho svolto il ruolo di project
manager presso l’Istituto Internazionale per il Cinema e l’Audiovisivo dei
Paesi Latini, dove mi sono occupata della promozione dei film italiani
all’estero. In seguito, per Strategie di Comunicazione s.r.l., mi sono occupata
di marketing strategico e di product placement nel settore cinematografico, e
ho collaborato con diverse case di produzione e di distribuzione
cinematografica. Attualmente, sono caporedattore della rivista di cinema e
attualità StarsSystem.tv, e collaboro con
Youmovies.it, DirettaNews.it e CheDonna.it. Detto questo, nella sostanza sono
un’appassionata di cinema, una divoratrice di libri e come ben sai una fan di
Cineclash!
Lara:
Io chi sono? Sono una lit-blogger e lo sono per destino. E ora ti scatterà la
domanda: “Cioè?”. Te la faccio semplice… In pratica, dopo un amore “andato a
male” (sì, sì, scaduto come lo yogurt!), ho deciso di cambiare vita: amicizie,
lavoro, città, ecc. All’epoca dei fatti, tenevo un blog personale (abbastanza
seguito devo dire… e ancora non mi spiego perché! Mah…) e decisi di chiudere in tronco anche quello. E dopo questa
ennesima mossa azzardata, il fato mi è venuto incontro. Un editore, nello
specifico Alessandro Nava, mi ha contattato e mi ha chiesto per quale motivo
avevo smesso di scrivere, e ti confesso che durante il colloquio non sono stata
molto lucida, ma - nonostante la figura da sciroccata - ha deciso di affidarmi una
rubrica sul suo giornale e poco dopo ho riaperto un altro blog: “Magia e altri amori”. In
redazione, ho conosciuto la caporedattrice, Silvia per l’appunto, e un giorno
si è messa di santa pazienza a raccogliere tutti i post che avevo lasciato in
giro con frasi più o meno sconnesse. Le ha trascritte, editate e le ha inviate
a una casa editrice a mia insaputa. È così che è nato il libro… Ed è così che
altri siti mi hanno chiesto di collaborare, come NewsPlaza.it ad esempio. Quindi
da blogger a blogger, te lo spiffero sottovoce… Sono una “tritaparole”, una
creatura che parla con gli occhi e che va in giro su navi fantasma. Ah sì,
un’altra cosa: ho mille cuori che mi battono in petto. Sei ancora sicuro di
volermi intervistare?
Assolutamente sì, e per iniziare
questo piccolo viaggio alla scoperta del vostro libro vi chiederei di partire dal
sottotitolo “Pensieri e micro-racconti strampalati alla fermata del treno”, che
riecheggia evidentemente il titolo di un noto film di Jon Avnet. Com’è nata
questa idea, e qual è il nesso – se ne esiste uno – con il film?
Silvia:
Allora… Per un periodo (ampio oserei dire), Lara ed io ci siamo spostate in
treno, per motivi professionali. Ed è lì che abbiamo scritto (tanto!),
trascritto, riscritto, corretto, ecc. Se esiste un nesso con il film Pomodori
verdi fritti alla fermata del treno è per assonanza, ma anche per il tema trattato,
ovvero l’amicizia e l’amore come cura contro le insidie del vivere moderno.
Lara:
Beh, sì… e se proprio devo dirla tutta, il libro parla di amori impossibili, di
bashert, di incastri del destino, e potrebbe essere letto con una colonna sonora
di sottofondo, magari la stessa del film. La trovo perfetta! Il brano What becomes of the brokenhearted di
Jimmy Ruffin, a mio avviso, potrebbe amplificare il contesto e dare ai
sentimenti espressi da ciascun personaggio la giusta misura, il giusto respiro.
L’immagine di copertina è molto suggestiva. Ci
pone di fronte al furto di un elemento che appartiene all’immaginario infantile
di molti: la zucca/carrozza di Cenerentola. Come siete arrivate a questa scelta
grafica, che però ha già forse una funzione comunicativa rispetto a quello che
è il contenuto del libro?
Silvia:
La casa editrice mi ha dato la possibilità di presentare diverse cover, ma devo
dirti la verità… un giorno, Lara ed io, mentre eravamo incollate davanti al pc
per cercare quella perfetta, ci siamo imbattute nell’immagine che hai
descritto. Così, siamo risalite al fotografo che l’aveva scattata. Si tratta di
Joel Robinson, un fotografo-grafico canadese. Lo abbiamo contattato, e dopo
aver acquisito i diritti dell’immagine l’abbiamo presentata a Edda Edizioni,
che ne è rimasta subito colpita. PauseCreative.net, poi, ha sviluppato il
progetto grafico e devo dire che siamo molto soddisfatte. La foto s’intitola
“Almost Midnight”, ovvero “Quasi Mezzanotte”, esattamente quello che accade a
uno dei nostri personaggi, la Strega… Non riesce a realizzare il suo sogno
d’amore. È una Cenerentola al contrario. Qualcuno, il caso o il destino,
chissà… le sfila via la possibilità di essere veramente felice. Le portano via
la sua personale zucca un minuto prima dello scoccare della mezzanotte.
Lara:
È per questo che è condannata a restare con lettere mai ricevute e mai spedite.
Ti è mai capitato? A me sì, e non è una bella sensazione. Ti restano incastrate
tra i canini un mucchio di parole. Tocca al resto del corpo assimilarle, ma le
dita hanno il compito più arduo: devono trasformarle in voli, in soffi, in
sospiri.
Il vostro stile sembra essere,
peraltro, assolutamente immaginifico. Ancor prima che portare avanti una
narrazione, i vostri micro-racconti sembrano voler immergere il lettore in un
universo di suoni e di immagini che provengono tanto dall’esterno quanto
dall’interno dei personaggi…
Silvia:
Sì, è così. La musica, il cinema, l’arte, sono le nostre fonti d’ispirazione.
Lara:
Ogni singola parola appartiene a un episodio accaduto realmente. Tutti i
personaggi descritti fanno parte della nostra vita: la Strega, il Profeta, il
bambino magico, la ragazza perdibottoni, il bandito, la sirena senza tasto,
ecc. Noi siamo loro e loro sono noi. Ti sembrerà scontato, ma non lo è. Quando
ti ritrovi faccia a faccia con uno di loro, è come guardarti allo specchio, è
come scavarti fin dentro le ossa. Significa percepire i tuoi mondi, digerirli.
Vuol dire regalare al mondo tante minuscole parti di te. Significa scrivere della
tua vita, per la tua vita. È un’arma a doppio taglio: una volta esposta,
chiunque potrebbe ferirti con una parola.
So che c’è stata una proposta da
parte di un regista per realizzare un cortometraggio a partire da uno dei
vostri micro-racconti. Potete dirci qualcosa al riguardo? È già una
trasposizione in corso d’opera o un progetto ancora da definire nei dettagli? E
come immaginate visivamente i vostri racconti?
Silvia:
Un mio amico regista ha letto uno dei micro-racconti che sono nel libro e
vorrebbe girare un cortometraggio, ma non c’è nulla di definitivo.
Lara:
Mi farebbe piacere se venisse tratto un corto da uno dei micro-racconti
descritti nel libro, ma per il momento non c’è nessuna proposta concreta,
quindi preferisco non esprimermi in merito.
In conclusione vi chiederei di dirci
qualcosa sul percorso distributivo intrapreso dal vostro libro. È già in
libreria? E sono previste delle forme di fruizione on-line?
Silvia:
Per il momento, il libro può essere acquistato senza spese di spedizione inviando
una mail alla casa editrice (eddaedizioni@tiscali.it),
oppure nelle librerie on-line.
Lara: Da settembre sarà distribuito fisicamente anche in alcune librerie. Verrà fatta anche una presentazione ufficiale, ma ancora non sappiamo nulla sull’evento. Prima o poi lo scopriremo…
Lara: Da settembre sarà distribuito fisicamente anche in alcune librerie. Verrà fatta anche una presentazione ufficiale, ma ancora non sappiamo nulla sull’evento. Prima o poi lo scopriremo…
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