domenica 10 marzo 2013

PERSONAGGIO DEL MESE - Marzo 2013: Alfred Hitchcock


Manca poco meno di un mese all'uscita nella sale italiane dell'attesissimo film che porterà sullo schermo le vicende produttive di Psyco, uno dei più grandi capolavori della storia del cinema. E la scelta del titolo di questo film non poteva essere più sintetica: Hitchcock. Un nome che è ormai molto più che un "marchio di fabbrica" e che è giunto forse al punto di evocare in sé con fulminante immediatezza un immaginario complesso e affascinante.
Per ingannare l'attesa, e consentire una piccola immersione in questo universo cinematografico, ho scelto di eleggere Alfred Hitchcock "Personaggio del mese" di Cineclash.

Inutile ricordare qui l'elenco dei suoi numerosissimi film, tra i quali risulterebbe difficile persino individuare una lista di "opere maggiori", la quale comporterebbe necessariamente l'esclusione di titoli - forse meno noti - che hanno comunque consentito al regista quella sperimentazione stilistica e narrativa che ha portato alla creazione di perle preziosissime quali La donna che visse due volte, La finestra sul cortile, Notorious - L'amante perduta, Gli uccelli o lo stesso Psyco.

C'è da chiedersi invece quale sia il motivo per cui i film di Hitchcock riescono ancora ad affascinare un così ampio numero di spettatori, come se il trascorrere del tempo non avesse quasi per nulla intaccato la loro "efficacia", anche oggi che il cinema ha a sua disposizione mezzi tecnici ed espedienti narrativi che hanno reso lo spettatore più smaliziato e molto meno suggestionabile. 
E forse la risposta sta nella straordinaria capacità di Hitchcock di saper lavorare - come pochissimi altri - sullo spettatore e sui suoi meccanismi mentali di reazione al film, quasi che l'individuo seduto davanti allo schermo fosse un materiale da modellare in corso d'opera al pari delle immagini. Si pensi, solo per fare un noto esempio, al costante ricorso al meccanismo della suspence, a proposito della quale Francois Truffaut, evidenziando un atteggiamento di sufficienza col quale Hitchcock veniva trattato fino agli anni'60, ebbe a dire: "Rimproverare a Hitchcock di fare del suspence equivarrebbe ad accusarlo di essere il cineasta meno noioso del mondo, questo equivarrebbe ancora a biasimare un amante di dare piacere alla sua compagna anziché occuparsi soltanto del proprio" (F. Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock).   

Tra i nostri "personaggi del mese" ce ne sono due che non hanno mai fatto mistero di una grande ammirazione nei confronti di Hitchcock, la quale ha comportato tra l'altro anche un certo grado di influenza che è assolutamente palpabile in alcuni dei loro film. Il primo è il già citato Truffaut, il quale fin dagli anni della sua attività come critico cinematografico sulle pagine dei "Cahiers du cinéma" si è fatto portavoce di una necessaria rivalutazione dell'opera hitchcockiana, mentre l'altro è Roman Polanski, il quale ha fatto propria la lezione del Maestro all'interno di film come Repulsion o L'inquilino del terzo piano.
E allora, per concludere, mi piace lasciare direttamente a loro la parola, mediante la riproposizione di un estratto della trasmissione televisiva francese "Apostrophes" del 14 aprile 1984, durante la quale Truffaut e Polanski si confrontano ed esprimono i rispettivi punti di vista sull'opera di Hitchcock. Questo documento audiovisivo - avvalorato ulteriormente dal fatto di testimoniare l'ultima apparizione pubblica di Francois Truffaut, prima della sua prematura scomparsa - accompagnerà gli altri che, come sempre, saranno visibili per l'intero mese nella colonna sinistra del blog. Si tratta di estratti da Senza respiro, un omaggio reso ad Alfred Hitchcock dall'orchestra G. Verdi di Milano nella forma di un'immersione totale nei suoni e nelle immagini che hanno plasmato l'intera opera del regista. 




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