La prima domanda che sorge spontanea dopo aver visto il Dracula 3D firmato da Dario Argento è: perché? Perché scegliere di portare sullo schermo (ancora una volta) il vampiro più celebre della storia del cinema (oltre che della storia della letteratura) se tale scelta non è supportata da una personale visione di questa emblematica figura? Perché, dopo Murnau, Browning, Fisher, Herzog e Coppola, voler tornare sulle tracce del romanzo di Bram Stoker per tirarne fuori un film assolutamente piatto, senza alcuna profondità, tanto da rendere quasi ossimorico l'utilizzo del 3D?
Andiamo con ordine...